martedì 16 marzo 2010

IN RICORDO DELLE VITTIME DELLA MAFIA


BRUNETTA...VOGLIAMO OPPORTUNITA'..NON LA MANCETTA!!!





“Potremmo dare 500€ (prendendoli dalle pensioni dei loro padri) a tutti i giovani dopo i 18anni e costringerli ad uscire di casa per legge” questa è l'affermazione del caro Ministro della Funzione Pubblica Brunetta.

E' il 70% la percentuale dei giovani precari italiani (e per giovani ormai si intende la fascia che arriva ai 34 anni) che vive in casa con i genitori per necessità e non per volontà.
La Sicilia è una delle prime Regioni con il più alto tasso di disoccupazione giovanile e femminile.
Ma a risolvere il problema ci pensa Brunetta che con 500 euro offre grandi opporunità ai giovani.
Mi chiedo: ma in questo governo c'è qualcuno che riesce a prendere sul serio il problema???
Consiglierei al Ministro Brunetta e a questo Governo di iniziare a creare opportunità per i Giovani affinchè possano pensare a crearsi un futuro migliore.
La disoccupazione giovanile, oggi rappresenta uno dei problemi più grandi della nuova generazione. Un giovane non può pensare di crearsi un futuro, lasciando la casa dei genitori, se per prima cosa non ha un lavoro che lo realizza e lo rende indipendente.
Per chi vuole vivere solo, da single, per gli studenti universitari non ci sono agevolazioni per l'affitto o l'acquisto di una casa e ancor peggio per coloro che vogliono crearsi una famiglia.
Ci vogliono politiche necessarie per creare opportunità migliori per i giovani, sia in ambito lavorativo che per l'acquisto di una casa.
Ci vuole una vera riforma del lavoro, bisogna creare l'occupazione e non basarsi solo sul lavoro flessibile che rende i giovani schiavi di un sistema che non promette niente di buono ma solo lavoro per un breve periodo di tempo. Per non parlare del lavoro autonomo che oggi dà poche possibilità ai giovani. Non bastano solo i finanziamenti ma ci vogliono più tutele.
Ci vuole un piano casa rivolto ai giovani che permette loro di sganciarsi dalla lora famiglia e di essere più indipendenti che mai.
Il problema generazionale deve essere al centro della politica italiana...
Questo Governo dovrebbe ascoltare ed accogliere le istanze delle nuove generazioni per poter cambiare rotta e dare più opportunità ai giovani che sono sempre più smarriti e sfiduciati.
La strada è lunga e non bastano 500 euro... Caro Ministro Brunetta con questi soldi non si riesce nemmeno a pagare l'affitto per un solo mese.. se li tenga pure,,,anzi li lasci ai pensionati che ne hanno di bisogno!!!
Il Segretario dei Gd di Ragusa
Valentina Spata

TESSERAMENTO GIOVANI DEMOCRATICI RAGUSA


E' APERTO IL TESSERAMENTO DEI GIOVANI DEMOCRATICI DI RAGUSA.

La partecipazione attraverso il tesseramento giovanile è Liberta!!!
Considero il tesseramento libero uno straordinario strumento democratico e di partecipazione e reputo necessario cogliere l'occasione per una profonda mobilitazione, un coinvolgimento più ampio non solo per i militanti ma per tutti quei giovani che ci guardano con interesse ed attenzione.
Un momento di entusiasmo in un periodo non certo positivo per la nostra generazione.
Partecipare, attraverso l'impegno all'interno di un partito non vuol dire solo prendere la "tessera" ma vuol dire contribuire alla crescita dello stesso e del movimento giovanile, attraverso le idee, i progetti, le iniziative.. Partecipare è Libertà!!! Quella libertà che ci permette di esprimere le nostre opinioni e le nostre esigenze; quella Libertà che ci permette di contribuire a migliorare il Futuro che ci Meritiamo...
Ed è attraverso la creazione di un progetto che intendiamo rilanciare la politica del partito Democratico di Ragusa. Un progetto che vede partecepi tutti quanti i giovani che intendono cambiare questo sistema ormai saturo.. un progetto che vuole coinvolgere tutti i giovani delle scuole, delle università, i giovani lavoratori e quelli disoccupati.
Una officina politica che vuole affidare ai giovani iscritti il compito di elaborare un nuovo programma politico che rende protagonisti i giovani e i cittadini della città di Ragusa.

Noi vogliamo il Cambiamento!!! Noi vogliamo essere protagonisti del Cambiamento!!!

Pertanto, Vi invito ad iscrivervi al gruppo dei Giovani Democratici di Ragusa. ogni Venerdì dalle 18 alle 20, presso la sede del Partito Democratico di Ragusa, in viale del Fante, 10 /ultimo piano.

Si possono iscrivere tutti i govani che hanno un'età compresa tra i 16 e i 29 anni.

Per l'iscrizione è necessario un documento di riconoscimento.
Il Costo della tessera è di 2,00 euro

PEr informazioni potete contattarci tramite email : giovanipdragusa00@yahoo.it oppure scrivendo un messaggio nel nostro Blog: www.giovanipdragusa.blogspot.com

Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata

MANIFESTAZIONE ROMA: NO AI TRUCCHI..SI ALLE REGOLE!!!!




I Giovani Democratici di Ragusa hanno partecipato alla manifestazione nazionale del 13 marzo a Roma contro il decreto salva liste..

Partiti venerdì alle ore 22 da Catania e arrivati a Roma alle ore 11 di sabato.. .. .. .. ..come sempre i Gd Siciliani hanno dato dimostrazione di grande responsabilità e di impegno sociale.

Sono partiti 300 giovani dalla Regione più a sud d'Italia..consapevoli di dover affrontare un massacrante viaggio di andata e ritorno di 28 ore totali. Ma la difesa della Democrazia è prioritaria!!!

Arrivati a piazza del Popolo una grande folla.... bandiere di tutti i partiti del centro sinistra ed in alto tantissime fasce di colore viola che rappresentavano, appunto l'immenso popolo "Viola"..

Tutti significativi ed emozionanti i discorsi..da quello di Di pietro a quello di Bersani...dalla Bonino a Ferrero...Tutti a difesa della Democrazia italiana che negli ultimi anni sembra essere svanita.... Ma la carica di entusiasmo e di speranza è stata lanciata, a mio avviso, da Nichi Vendola accolto con un grande applauso che ha smosso l'intera piazza...e ha scosso anche me...

«Se è vero che il racconto berlusconiano è finito, noi non possiamo stare come nell'adagio cinese seduti sulla sponda del fiume ad aspettare che passi il cadavere dell'avversario. Il racconto berlusconiano non funziona più ma noi non ne abbiamo ancora uno alternativo: oggi qui ricomincia il lavoro del cantiere dell'alternativa». Lo ha detto il leader di Sinistra, ecologia e libertà Nichi Vendola parlando dal palco della manifestazione di piazza del Popolo in un intervento molto applaudito e durante il quale tutte le bandiere della piazza sono state alzate e sventolate. Il centrosinistra, ha aggiunto, «qui non solo ritrova un colloquio al suo interno ma anche la propria piazza, il proprio popolo». «Ricominciamo - ha concluso Vendola - da dove Berlusconi ha inferto l'ultimo colpo. Ricominciamo con un discorso chiaro: o faremo questo o falliremo. Hanno portato l'Italia in un angolo, abbiamo il dovere di risollevarla in piedi».
«Qui riparte il cantiere dell'alternativa, il centrosinistra ritrova la piazza e il popolo, quel popolo che aveva a lungo smarrito».

Applauditissimo, Nichi Vendola dal palco di piazza del Popolo ha entusiasmato la folla della manifestazione del centrosinistra.


«Rendiamo percepibile a tutti il cammino del centrosinistra, abbiamo il compito di risollevare l'Italia, di dire che è tempo di riprendere il cammino dell'alternativa», ha detto il governatore della Puglia. Per Vendola «il racconto berlusconiano non convince più, è pieno di crepe», «il racconto berlusconiano è finito tra le macerie dell'Aquila, con chi rideva dei terremotati d'Abruzzo».

«noi non dobbiamo aspettare sulla riva che passi il cadavere, noi non abbiamo ancora un racconto coerente che renda credibile il percorso dell'alternativa».
«Altro che ammucchiata!».

Nichi Vendola, a margine della manifestazione di piazza del Popolo replica così alle affermazioni di Silvio Berlusconi.

«È una tappa importante della politica che ritrova la piazza e della piazza che ritrova la politica», ha detto il governatore della Puglia.


Parole sacro sante... tono incisivo e coinvolgente... discorso da vero ...leader.. Non potevo non dirlo!!!!
Vorrei concludere dicendo che l'nviati speciale alla manifestazione,nonchè il nostro giovanissimo delegato in direzione regionale dei Gd, Giuseppe Albora... ha portato un regalo a tutti i Gd di Ragusa...... Non potevano mancare le sorprese!!!!

Segretario dei Gd Ragusa

Valentina Spata


ANNO NUOVO PROBLEMI VECCHI: LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI IN POLITICA


Si parla spesso di Giovani e Politica... Spesso si sente dire che i Giovani sono disinteressati alla Politica ma io non credo sia così.
E' un dato di fatto che i giovani non hanno fiducia nella politica italiana, ma ancor di più nei partiti.
Sono disillusi, arrabbiati, angosciati perchè non riescono nemmeno a sognare un futuro sereno.
Le giovani generazioni nella società contemporanea si trovano costretti a lottare contro tanti problemi che giorno per giorno rendono sempre più difficili le loro condizionidi vita. La difficoltà nel trovare un posto di lavoro, e quindi un reddito che li renda autosufficienti e gli permette di avere una vita autonoma, porta i giovani ad una crisi d'identità dovuta al sentirsi frustrati spesso in modo umiliante. La difficoltà ad acquistare una casa, rende loro difficile programmare il futuro e li porta a procrastinare la vita nella famiglia paterna e da qui nasce la delusione dovuta al loro bisogno di autonomia e di libertà d'esperienza.
Tutto ciò causa il crollo di tante certezze e di tanti miti e li porta a una crisi di valori ideali per cui tutto appare contingente e le istituzioni già talvolta così lontane dal paese reale, appaiono ai giovani ancora più distanti e incapaci di risolvere o solamente capire i loro problemi. La crisi dei valori ideali appare oggi determinante nel generale smarrimento e senso di solitudine nelle giovani generazioni
Il futuro è lontano, non si riesce nemmeno a vederlo lontano, non si può programmare e tutte le speranze svaniscono nel nulla.
La disoccupazione è la causa principale della sfiducia totale nella classe dirigente politica.
Il lavoro, oltre ad essere una sicurezza economica, rende dignotosa la personalità di ogni individuo. Senza lavoro non c'è realizzazione e non c'è Futuro!!!
Il lavoro rende nobile l'uomo e permette ad esso di realizzarsi e di realizzare la propria vita.
La Sicilia con il 42,9% è tra le dieci regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Lo dice Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, in un rapporto sulla situazione occupazionale nelle regioni dell’Ue. Ma anche in Italia non si scherza!!! I recenti dati sul mercato del lavoro, resi noti dall’ufficio
europeo di statistica, registrano per il nostro Paese un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa. Secondo Eurostat ogni 100 giovani italiani ne contiamo ben 20 che non hanno un lavoro.
Questi dati ci permettono di capire il perchè molti giovani oggi si sentono smarriti e delusi da un sistema politico che sottovaluta uno dei problemi più grandi del nostro paese.
Tutti i govarni, di destra e di sinistra, negli anni non hanno mai capito i problemi dei giovani, non hanno mai cercato di risolvere il problema della disoccupazione e non hanno quindi creato le condizioni necessarie per far anche solo sperare in un futuro, non dico migliore, ma certo.
Ora di fronte a tutto ciò come dovrebbero rispondere le nuove generazioni??
Io penso che le angosce, le paure, le ribellioni morali, le disillusioni, e le incazzature siano lecite di fronte ad un malessere generale.
Ma da qui a dire che i giovani siano lontani dalla politica ce ne vuole tanto.
I giovani partecipano alla vita politica del nostro paese più di quanto si possa immaginare. Si riuniscono in associazioni, comitati spontanei, gruppi e a loro modo fanno politica, forse più di quanto i nostri "politici" possono fare.
Non manca di certo l'interesse per i problemi che esistono nella nostra società, ma manca un senso di fiducia nelle istituzioni, nei partiti che fino ad oggi non hanno dato le risposte necessarie e la risoluzione dei problemi che mortificano una generazione di giovani che si sente messa da parte rispetto alle tante barzellette che vediamo tutti i giorni nelle tv e nei giornali.
Un esempio concreto che rende chiara l'idea della partecipazione politica giovanile è dato da un gruppo di giovani, cittadini, che da poco hanno costituito un grande movimento "il popolo Viola". Un gruppo nato da Facebook che è cresciuto in poco tempo e che è riuscito ad organizzare ben due manifestazioni di protesta che hanno coinvolto più persone rispetto alle manifestazioni politiche dei partiti. E' qui la chiave di lettura che ci fa capire, quanto è grande la voglia di fare politica da parte dei giovani che oggi più che mai vogliono essere protaginisti della costruzione del loro futuro,quel futuro che non c'è.
I giovani non vogliono partecipare attivamente alla vita politica nei partiti.
Io sono il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa, faccio politica dal 2006 e ho visto tanti giovani passare dai movimenti giovanili di cui sono stata partecipe. Ma sono in pochi a crederci veramente!!! Mi sono chiesta sempre il perchè ed oggi ho trovato la risposta alla mia domanda.. Tutto ciò che ho detto fino ad ora è la mia risposta, maturata pian piano, dopo aver parlato e soprattutto ascoltato tantissimi giovani. Nonostante, faccio parte del Partito Democratico ed ho anche dei ruoli importanti devo essere obiettiva, prima di tutto con me stessa e poi con tutti i giovani. E' ovvio che ci sono persone (destra e sinistra) che fanno politica per interessi propri ed è anche ovvio che pochi si salvano.
La maggior parte dei dirigenti di un partito cerca di farsi strada e di accrescere la propria carriera. Dal consigliere comunale, al deputato, al senatore e anche coloro che sono stati tagliati fuori, per sfortuna loro o per incompetenza o per scomodità di qualcuno, ognuno di loro cerca di avere un riscontro elettorale sempre più forte e un ruolo di potere. Non facciamo finta che non è così perchè farlo significherebbe mortificare l'intelligenza di tanti giovani che oggi si allontanano proprio perchè hanno capito come funziona la politica italiana.
E non solo.... che ruolo danno i partiti ai giovani??? Bè non possiamo negare che l'interesse nei confronti dei giovani c'è, ma c'è anche da dire che l'interesse ha spesso uno scopo elettorale. Spesso vediamo giovani impegnati nell'attività politica all'interno dei partiti, giovani che si spendono tantissimo, che si dedicano con passione alle problematiche delle proprie città, della propria generazione e anche delle generazioni più deboli. Ci sono anche giovani che fanno politica per avere una speranza in più per il proprio futuro e questo non si può negare perchè è la realtà. Ma comunque tutti sono impegnati a servizio di questi partiti che spesso non premiano la partecipazione, motivo per cui tanti giovani dopo un breve percorso decidono di dedicarsi più ad iniziative sociali organizzate all'interno di associazioni che all'attività politica dei partiti.
E' ovvio che anche qua siamo di fronte ad una incapacità da parte dei dirigenti di un partito e quindi della politica nel cogliere le esigenze dei giovani.
Sentiamo spesso parlare i politici dei problemi dei giovani.. nelle campagne elettorali non si fa altro che parlare di giovani, di lavoro e di tematiche vicine ad essi ma tutto rimane li, dentro un contesto che dura alcuni mesi.
E le campagne elettorali rappresentano anche momenti rari di vera partecipazione giovanile..momenti in cui il partito riesce a renderli partecipi e a coinvolgerli...e sono questi i momenti in cui i giovani vengono mortificati ancor di più..sono chiamati al lavoro, nella distrubuzione di volantini elettorali, nell'organizzazione di comitati elettorali, nella compilazioni di moduli e soprattutto nel ricercare consenso.. Ci sono alcuni partiti che addirittura utilizzano un sistema, diffuso soprattutto nella nostra Regione, di clientelismo vero e proprio: tu mi trovi i voti io ti offro un lavoro.. Un vero e proprio ricatto psicologico.. I giovani trovandosi in stato di insicurezza a causa della mancanza di lavoro accettano senza pensarci e se poi la promessa non viene mantenuta, la delusione li porterà ad una frustrazione e alla perdità di fiducia.
Ed ancor peggio è l'illusione di essere considerati a tal punto di essere inseriti nelle liste elettorali come candidati. Quando le liste sono bloccate, vediamo che ai vertici ci sono sempre presenti i soliti nomi e i soliti visi..alla faccia del rinnovamento giovanile. Quando la competizione è libera da schemi definiti e si corre in base al proprio consenso allora i giovani vengono lasciati soli alla ricerca di consenso, in modo tale che i partiti aiutano sempre le solite persone, che poi vengono eletti, e intanto i giovani portano voti ai partiti e fanno crescere i consensi.

Per non parlare poi della spartizione delle poltrone e poltroncine, dei posti di lavoro e dei ruoli di rilievo.. vediamo i giovani messi da parte e sempre le solite persone a beneficiare di tutto ciò. Ed è in questa realtà che vanno avanti solo persone che hanno un cognome, che sono figli di, che si prestano servizievoli a qualcuno, che fanno politica solo per interessi personali...Poi ci ritroviamo ad avere deputati che ricoprono tante cariche e che non riescono a svolgere bene nemmeno uno degli incarichi e ci ritroviamo in un paese dove non c'è niente che funziona..

Qual'è il giovamento dei giovani in questo sistema malato della politica partitica italiana???
Non c'è nessun giovamento...
Per i giovani che fanno politica dipendendo da qualcuno e non avendo nemmeno il coraggio di contraddire quando è necessario rimane solo la speranza di trovare la sistemazione da qualche parte per avere un futuro migliore e rimarrà sempre schiavo delle idee e delle azioni altrui...
PEr i giovani che, invece, credono veramente in quello che fanno ed hanno il coraggio di ribellarsi ad un sistema indecente come questo rimane la speranza che un giorno ci sia un risveglio generale di coscienza di tutti i cittadini e che tutti coloro che si lamentano iniziano ad attivarsi per non dare fiducia a chi non si è dimostrato all'altezza di ricoprire il ruolo da noi dato.

Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata

DOCUMENTO SULLA VICENDA DELL'UNIVERSITà IBLEA DA MAGGIO 2009 A MARZO 2010







Fine maggio 2009: Giovanni Mauro è stato eletto Presidente del Consorzio Universitario ibleo. Il Cda ha preso atto delle dimissioni di Peppe Drago ed ha eletto l'ex senatore di Forza Italia, rimanendo coerente con la chiave bipartisan che prevedeva il presidente di centro destra e il vicepresidente di centro sinistra.
Il primo atto del neo presidente e di tutto il Cda sarà la missione a Catania dal rettore Antonino Recca per mettere alcune cose in chiaro.
Il Consiglio di amministrazione dell’Università ha minacciato la chiusura dei corsi di laurea di Ragusa a partire dall’anno accademico 2009/2010 se il Consorzio non avesse onorato il debito dell’anno in corso entro il 31 maggio. «Siamo pronti a dare i 5/12 all’Università di Catania - ha detto Giovanni Mauro - anche subito. Ma l’atteggiamento del rettore non piace al Cda e non piace neanche ai soci. Noi abbiamo onorato smepre i debiti». L’Università di Catania deve avere da Ragusa 3.900.000 euro per i corsi di laurea che sono attivi.
Ovviamente la chiusura minacciata dal rettore si riferisce, caso mai dovesse avverarsi, alla non attivazione dei primi anni. Il Cda ed i soci intanto chiamano a raccolta tutti per il lunedì alle 10 alla Camera di Commercio per una grande assemblea a difesa dei corsi di laurea ragusani.
-in quel momento erano attivi: Laurea Magistrale in Giurisprudenza, la Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, il Corso di Laurea Triennale e Specialistica in Scienze e Tecnologie Agrarie, Tropicali e Subtropicali, il Corso di Laurea Triennale in Studi Comparatistici, il Corso di Laurea Triennale in Scienze della Mediazione Linguistica, il Corso di Laurea Specialistica in Culture Europee ed Extraeuropee e il Corso di Laurea Specialistica in Lingue e Culture Orientali, tutte, queste ultime, facenti parte della Facoltà di Lingue e Letterature straniere.


Anche gli studenti si mobilitano, tutti giovani dell'Università Iblea, guidati dall'associazione studentesca "Circolo Universitario Ibleo" organizzano una grande manifestazione a Catania, presso la sede del Rettorato. Dopo un'assemblea in cui il Rettore ha ripetutamente offeso la classe dirigente politica ragusana, gli studenti e i cittadini tutti, si sono accesi i toni e non si è arrivati a nessuna conclusione positiva per il futuro del decentramento ibleo. Pronti ad occupare la sede del Rettorato. Consiglio di amministrazione e studenti disposti a fare le barricate per salvare l’Università di Ragusa che il Rettore Antonino Recca dell’Ateneo di Catania vuole portare a termine. Una protesta provocata anche dal fatto che il Rettore ha pubblicato il manifesto degli studi dell’anno accademico 2009/2010 con l'esclusione dei primi anni dei corsi di laurea delle Facoltà di Agraria, Giurisprudenza, Lingue e Letterature Straniere e Medicina e Chirurgia.
Il Rettore scrive che «i cicli ancora in corso proseguiranno a Ragusa». Una comunicazione fatta al tutto il personale dell’Università degli Studi e non inviata al Consorzio Universitario. Insomma, una chiusura al dialolo che però ha scatenato una ribellione da parte degli studenti e una mobilitazione da parte del Consorzio Universitario Ibleo.
La motivazione: «Perchè il Consorzio universitario, nonostante gli accordi conclusi nel corso dell’incontro svoltosi tra i rappresentanti delle parti il 29 maggio 2009, non ha corrisposto gli importi dovuti per l’anno accademico 2008/2009, né ha fornito le idonee garanzie richieste, entro il 31 maggio 2009, termine ultimo posto dagli Organi di governo di Ateneo per il saldo dei debiti pregressi da parte degli enti finanziatori».
Ma il presidente Giovanni Mauro non ci sta ed in conferenza stampa ha rintuzzato alle accuse del Rettore con carte alla mano: «Non potevamo garantire entro il 31 maggio nulla, considerato che il 30 era sabato ed il 31 domenica. Lo abbiamo fatto lunedì primo giugno e mercoledì 3 (il 2 era festivo) abbiamo inviato tutto a Catania tant’è che risulta agli atti che l’Università di Catania - aggiunge il presidente Giovanni Mauro - ha incassato un milione e mezzo di euro giovedì 4 giugno. Abbiamo anche inviato una lettera di garanzia per il resto del debito dalla Banca Agricola che cura la nostra tesoreria. Ci sentiamo come coloro che hanno subito un furto con destrezza e sono meravigliati per questo».
Il presidente Mauro è un fiume in piena: «Il Rettore aveva rinviato il Senato Accademico ed il Cda da venerdì 5 giugno a martedì 9 giugno. Poi, invece, ieri è arrivata la doccia fredda. Siamo in presenza di un grande raggiro o di una grande finzione? È per questo che abbiamo dato un incarico ad un legale, l’avvocato Gianandrea Chiavegatti dell’Ancun per adire le vie legali in sede civile, amministrativa, contabile e penale».

Il Consorzio Universitario è disposto ad andare fino in fondo «anche perchè - ha incalzato Giovanni Mauro - non è possibile rescindere le convenzioni unilateralmente e non è possobile rescinderle per morosità».
Per quanto accaduto era abbastanza arrabbiato Franco Antoci, presidente della Provincia e da qualche giorno nuovamente componente del Cda del Consorzio.
«Mi sento preso in giro e sono ancora più arrabbiato perchè sono stato preso in giro come istituzione. Non si può giocare in questa maniera. Noi siamo persone corrette che abbiamo onorato i nostri impegni. Quello del Rettore è un atto che ci offende. Io nel Cda ero contrario a pagare perchè avevo detto: ”questi ci fanno gioco”».
Poi, Antoci, si scaglia contro il Rettore ancora in maniera più dura: «Non pensavo mai e poi mai che uno che si chiama Magnifico arrivasse a questi comportamenti scorretti. Manifesteremo in maniera eclatante, noi l’Università non la vogliamo perdere a costo di attivare convenzioni con altri Atenei. I ragusani siamo considerati ”babbi”, ma non fino a questo punto».
Anche l’onorevole Sebastiano Gurrieri si è detto pronto ad iniziare la protesta: «Sto inizinando a scaldare i motori. Non sopporto la presa in giro. Io ero presente all’incontro del 29 maggio quando il Rettore ci ha assicurato che era tutto a posto». Il rappresentante degli studenti, Paolo Pavia, ha dichiarato che è pronto a costituirsi pare civile contro l’Università di Catania».
Il circolo Universitario Ibleo di dichiara pronto a raccogliere tutti gli studenti iblei per ritornare a protestare a Catania e bloccare il Senato Accademico. Tre rappresenti degli studenti, Simone D'angelo per Scienze del Governo e dell'Amministrazione di Modica, Nanny Frasca per Giurisprudenza e il Presidente del Circolo Universitario Ibleo, Mario D'Asta chiedono di partecipare alla riunione del Senato Accademico, riunito in quei giorni. Il Rettore non era d'accordo ad integrare alla riunione i tre rappresentanti ma dopo una protesta di tutti gli studenti iblei, presso il Rettorato, ha dovuto cedere e li ha accolti sena però concludere niente. Solo accuse e nulla di fatto. Continua, quindi la protesta.
Fine giugno:Si profila una conclusione della vicenda, diventata quasi un cult, dell’università iblea. Dopo le numerose manifestazioni di protesta da parte degli studenti, delle personalità politiche ed istituzionali e del Cda del Consorzio Universitario Ibleo, finalmente una soluzione positiva all’orizzonte. Dopo l’incontro con la Segreteria Tecnica del Ministro Gelmini (cui ha preso parte anche il Presidente del Consorzio Universitario, Giovanni Mauro), il Rettore, Antonino Recca, ha aperto alle nuove proposte. Il dialogo può ripartire e si profila un possibile accordo.
La soluzione concordata tutelerebbe il mantenimento delle facoltà di Giurisprudenza, Lingue e Agraria, ma esclude quella di Medicina e Chirurgia per vicende note a tutti (la richiesta della chiusura è stata richiesta da molti studenti stessi della facoltà). Quest’ultimo corso di laurea, infatti, è stato trasferito a Catania, anche perchè manca il sostegno delle aziende sanitarie che, oltretutto in questo momento, vivono una fase di riassestamento per via del riordino del servizio sanitario regionale previsto dalla recente riforma sanitaria siciliana.
Nessuna notizia, ancora, per quanto riguarda le facoltà di Modica per le quali si prospetta la possibilità del tutoraggio. Situazione che, comunque, sarà meglio definita successivamente.
Dovrebbe tenersi una seduta del consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario per dare avvio all'ufficialità dell’accordo. Punti cardine della trattativa la garanzia, da parte del Consorzio Ibleo di portare a termine il pagamento di 2 milioni e 400 mila euro per l’anno accademico in corso, cioè il 2008/2009 entro il 30 settembre e la revoca delle azioni giudiziarie intraprese contro il rettore.
IL Consorzio, dunque, pagherà tutto nei tempi previsti(documenti alla mano) e contestualmente chiede di attivare, i primi anni dei corsi di Laurea delle tre facoltà con le convenzioni attualmente in vigore. E ancora, verrà predisposto subito un tavolo tecnico per stabilire una transazione novativa che prevede, per l’anno accademico 2010/2011 nuove convenzioni nel rispetto dei requisiti necessari per le sedi decentrate previsti dalla legge 270 del 2004. Il "tavolo tecnico" sembra possa insediarsi già da subito nella sede del Ministero dell’Istruzione.
Una vicenda che dimostra come l’unione aiuta a vincere grandi battaglie e come la politica, abbandonati colori, personalismi e passerelle riesca a fare qualcosa di concreto che punti al bene della collettività e non al proprio.
Che, al di là delle polemiche, il Consorzio ha dimostrato, seppur commettendo degli errori in passato, di essere in grado di amministrare e di gestire un bene importantissimo per la nostra provincia.
Ma, lasciatelo dire, dimostra come i giovani, a differenza di ciò che spesso viene detto, sanno lottare per ciò in cui credono, sanno far sentire la propria voce in modo civile, ma chiara, impegnata e forte. Dimostra che hanno speranze, ideali e sogni e credono di potere essere una forza fondamentale nella società e nel mondo.
Al Rettore finalmente un plauso, dopo tante critiche, per aver dimostrato che anche se nella vita ascoltare è più difficile che parlare, si può farlo e che, forse, così, si risulta molto più popolari, ma, soprattutto, molto più umani.
Passata la grande paura, almeno per il territorio ibleo, il Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario si è rimesso all’opera. Una riunione nei locali dell’ex distretto per prendere atto dei passi in avanti, compiuti attraverso l’interlocuzione al ministero, del presidente Giovanni Mauro che non c’era, essendo rimasto ancora a Roma per perfezionare i termini dell’accordo che, martedì, in sede tecnica, dovrebbe permettere il salvataggio dei corsi di laurea in Scienze tropicali e sub tropicali, di Lingue e letteratura straniera e di Giurisprudenza.
Più complesso il discorso per quanto riguarda Medicina per cui questo corso, a partire dalla prossima stagione accademica, dovrebbe essere soppresso, almeno per quanto concerne il primo anno.
"Il problema per Medicina - dichiara Gianni Battaglia - è soprattutto legato alla clinicizzaizone che, putroppo a Ragusa non può avvenire perhcè mancano molti reparti. Oltretutto in quetsa fase non è possibile avere interlocutori nelle aziende sanitarie impegnate per la scadenza dei termini della riforma sanitaria regionale siciliana. "
I componenti del Cda, presieduto oggi dal vicepresidente Gianni Battaglia, hanno manifestato la propria soddisfazione per il fatto di essere riusciti, in qualche modo, a recuperare terreno rispetto alle posizioni intransigenti dell’Università di Catania.
"Credo che l'incontro a Roma - dichiara Gianni Battaglia - abbia posto le basi per degli spiragli assolutamente positivi e da questi si possa partire per aprire un'interlocuzione diversa che tuteli, negli anni a venire, il futuro della nostra università".
Metà luglio: È stato approvato dall’assemblea dei soci, (per il Consiglio di amministrazione presente il vice presidente Gianni Battaglia in quanto il presidente Giovanni Mauro era fuori sede) un bilancio di cinque milioni e 200mila euro, approvato all’unanimità dei presenti.
Era assente soltanto il comune di Vittoria. Hanno detto sì il vice sindaco di Ragusa,Giovanni Cosentini, il presidente della Provincia, Franco Antoci, il presidente dell’Alui, Carmelo Arezzo, il sindaco di Modica, Antonello Buscema, e l’assessore comunale di Comiso, Maria Rita Schembari.
L’assemblea dei soci ha anche discusso delle vicende legate ai rapporti con l’Università di Catania concordando con l’accordo stipulato a Roma tra il presidente Mauro ed il rettore Recca e condividendo anche la chiusura del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Gianni Battaglia ha illustrato ai soci tutti i percorsi che si stanno facendo per l’anno accademico 2009/2010 e cioè per i corsi delle facoltà di Agraria, Giurisprudenza e Lingue e Letterature Straniere.
Metà agosto: Polo autonomo di Ragusa e analisi facoltà per facoltà della situazione universitaria nel capoluogo. Un proficuo vertice a Catania tra il Presidente del Consorzio Universitario Ibleo, Giovanni Mauro, il Rettore Antonino Recca ed il capo della segreteria tecnica del ministro Gelmini, Giovanni Bocchieri.
Anche nella settimana di ferragosto il presidente Giovanni Mauro chiamato a fare gli straordinari. Ed a Catania sono arrivate buone notizie perchè non solo l'anno accademico 2009/2010 parte con i 3 corsi di laurea di Agraria, Giurisprudenza e Lingue, ma è stato ribadito sia dal Consorzio che dall'Università di Catania di voler proseguire il percorso per i prossimi anni accademici con le nuove convenzioni che saranno stipulate ai sensi della legge 270, che è quella che stabilisce i requisiti minimi per la sopravvivenza delle singole facoltà.
Nel corso del vertice si è verificato il numero degli iscritti e le percentuali di abbandono facoltà per facoltà e l'unica perplessità è suscitata dallo scarso numero di iscritti nella specialistica di agraria (appena 10), che se verrà confermata anche quest'anno ricadrebbe sotto la mannaia delle previsioni dei decreti attuativi previsti dalla riforma Gelmini.
Si è poi discusso e deciso di avviare l'iter per la realizzazione del Polo Universitario autonomo di Ragusa che consentirà la totale autonomia gestionale e finanziaria del Consorzio rispetto all'ateneo catanese, mantenendo invece invariate le sinergie legate alla didattica con insegnamenti di eccellenza che costituiscono non solo qualificazione ulteriore della nostra sede universitaria ma anche elemento necessario allo sviluppo del territorio.
Il presidente Giovanni Mauro porterà la discussione lunedì nel Cda per verificare il percorso. Se dovesse esserci condivisione, poi, la discussione passerà all’assemblea soci. Nel corso della riunione il presidente Giovanni Mauro ha ringraziato il ministro Gelmini, attraverso il dottor Giovanni Bocchieri, per il determinante intervento nella vicenda ed ha aggiunto che ora tutti gli sforzi potranno essere posti a beneficio delle nuove iscrizioni e nel rendere sempre più qualificante e competitiva la formazione universitaria in provincia di Ragusa.
Metà ottobre: L’assemblea dei soci del Consorzio Universitario Ibleo, presieduta da Giovanni Mauro, ha adottato la bozza di statuto che dovrà essere adesso inviata agli organi consiliari degli enti soci. Anche se ieri mattina erano presenti solo il comune di Ragusa con il vicesindaco Giovanni Cosentini ed la Provincia regionale con il presidente Franco Antoci, e l’Alui con Carmelo Arezzo.
La vicenda della modifica allo statuto ha interessato le parti per tanto tempo e si sono spese riunioni consiliari e vertici tra esponenti del Consorzio e capigruppo consiliari.
Alla fine nella bozza che era stata predisposta dal Cda l’assemblea soci ha apportato tre modifiche, proposte dal socio Comune e fatte proprie dal socio Provincia, che sono: riduzione da quattro a tre anni della durata dell’incarico ai consiglieri di amministrazione, un no al comitato tecnico scientifico (proposto dal PArtito Democratico), mentre per quanto riguarda gli emolumenti ai consiglieri sarà l’assemblea dei soci a decidere se indennità o gettone.
E’ stata una assemblea litigiosa con Gianni Battaglia, il vice presidente, che si è scagliato contro Franco Antoci, abbandonato poi la seduta perché avrebbe detto che “l’atteggiamento dell’Udc nel chiedere l’azzeramento del Cda con il suo deputato Orazio Ragusa è un comportamento irresponsabile che delegittima il consiglio di amministrazione nel momento più importante della trattativa con Catania”.
Anche perché il rettore Recca è intenzionato a chiudere con il decentramento ed a rilanciare il quarto polo pubblico frutto di una sinergia con Ragusa e Siracusa. Gianni Battgalia, interpellato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
In sostanza la cancellazione del comitato tecnico scientifico è un attacco al Partito Democratico il quale aveva chiesto l’inserimento di questo organismo. Del resto era uno dei pochi punti che aveva chiesto il Pd. Un punto importantissimo per l'efficacia dell'università iblea. E’ chiaro che adesso quella dichiarazione di responsabilità che il Partito Democratico aveva fatto venerdì e cioè che i gruppi consiliari avrebbero approvato lo statuto potrebbe venire meno.
Nel Cda il Pd è rappresentato da Gianni Battaglia e da Sebastiano Gurrieri.
Non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte del Consorzio Universitario, ma c’è solo un comunicato stampa di Franco Antoci che dichiara: “È sicuramente un passo importante – dichiara il presidente della Provincia, Franco Antoci - che auspichiamo porti, in tempi brevi, alla definitiva approvazione dello statuto per consentire anche l’ingresso di privati nel Consorzio, con l’apporto di ulteriori risorse economiche.
L’emergenza universitaria non è, infatti, finita perché vi è da coniugare il monte risorse disponibili con esigenze di organico universitario previsti dalle nuove norme stabilite dal Ministro Gelmini a partire dall’Anno Accademico 2010-2011. L’attuale consiglio di amministrazione - conclude il Presidente Franco Antoci – ha sinora, con serietà e competenza, affrontato la situazione, ma è chiaro che occorre da parte del territorio tutto, la presa di coscienza che senza una grande sinergia istituzionale, politica e sociale sarà difficile, statuto o non statuto, superare questo momento”.
Dopo l’assemblea dei soci era in programma anche la riunione del Consiglio di amministrazione che è proseguita con il tenore della litigiosità.
Nel Cda a scatenarsi contro l’Udc anche Sebastiano Gurrieri e Saverio La Grua che di certo non hanno fatto sconti ad Antoci.
Il Cda doveva occuparsi del piano formativo, ma il presidente Mauro è stato costretto ad aggiornare i lavori a venerdì. Un periodo nebuloso al Consorzio Universitario. Anche perché la richiesta di Orazio Ragusa nel chiedere l’azzeramento del Cda va contro anche a Franco Antoci che dopo le dimissioni di Drago è un consigliere di amministrazione. Ma il Cda difficilmente può essere mandato a casa prima del gennaio 2011 a meno che non ci siano dimissioni volontarie. Da premettere che Udc, Mpa e Idv non hanno componenti all'interno del Cda, valutazioni importanti che successivamente vedranno lo statuto ancora in fase di approvazione.
Metà novembre:IV Polo universitario, anche Caltanissetta...Sinergia e unione tra Siracusa e Ragusa
Si continua a lavorare al quarto polo pubblico che dovrebbe vedere assieme i Consorzi di Siracusa, Ragusa e la Kore di Enna. Ma non è escluso che anche Caltanissetta possa farte parte dell’ambizioso progetto. E c’è la volontà comune delle Province di Ragusa e di Siracusa di unire le forze per affrontare insieme le problematiche universitarie delle rispettive province. Perchè sia Ragusa che Siracusa vivono i momenti difficili con l’Ateneo di Catania. I rapporti tra i Consorzi Universitari ed il rettore Antonino Recca sono sempre più duri e critici in vista anche dell’entrata in vigore dei requisiti minimi previsti dall’anno accademico 2010/2011.
Tra Ragusa e Siracusa la sinergia istituzionale emersa nel corso del colloquio strettamente interlocutorio tra il presidente della provincia, Franco Antoci, e quello della provincia di Siracusa, Nicola Bono, cui hanno partecipato anche il presidente del Consorzio Universitario ibleo Giovanni Mauro ed il rappresentante di quello aretuseo Mario Cavallaro. «Prima di entrare nella fase decisionale sul futuro dell'Università - afferma Antoci - col presidente Bono abbiamo deciso di camminare insieme nella scelta della proposta formativa e nell'interlocuzione con il Ministero dell'Università e col Governo regionale».
E la provincia di Siracusa potrebbe recitare un ruolo di primo piano considerato che al governo nazionale è presente con il ministro Stefania Prestigiacomo ed al governo regionale con l’assessore Titti Bufardeci che soltanto sabato ha lanciato il quarto polo pubblico. Regione che dovrebbe dare una mano di aiuto ai Consorzi anche se i fondi cominciano a mancare. Insomma, è una situazione in chiaroscuro che mette in apprensione tutti. Ed intanto il territorio ibleo si interrogherà alla sala Avis, con inizio alle 9.30, nel corso della riunione degli Stati Generali dell’Università. Gli studenti auspicano che non sia la solita passerella, ma che l’incontro possa servire. Le passerelle ci sono state, purtroppo!! I problemi con Catania ed i problemi a Lingue hanno rallentato il processo di approvazione delle modifiche allo statuto. Consiglio provinciale e consiglio comunale di ragusa sono in stand-by. E non sono più assillati. Insomma questo benedetto statuto non lo vogliono approvare. Da premettere che l'approvazione dello statuto è importantissima: se viene approvato si possono accettare i soci esterni che possono finanziare il Consorzio e quindi avere + introiti e meno problemi nei pagamenti. Senza l'approvazione di quest'ultimo non si può andare avanti.
Fine novembre: Università/1 "Non ci sono più le condizioni per continuare"
L'università zavorra dell'ateneo etneo, Recca vuole scaricare le sedi decentrate
«Non si può fare Università con la carta bollata, ma non ci sono più le condizioni istituzionali per proseguire i rapporti con le sedi decentrate altrimenti si corre il rischio che chiude anche Catania».
Il magnifico Rettore Antonino Recca, in modo schietto, fotografa la situazione ed aggiunge: «Sto facendo pressioni con il ministero all’Università per il riconoscimento del quarto polo pubblico a Ragusa e Siracusa. A mio avviso - dice il Rettore - ci dovrebbe essere pure Enna.
Non è più possibile continuare così perchè Catania deve riscuotere crediti per 60 milioni di euro di cui soli 30 da Enna. Capisco che Ragusa deve dare poco, ma non ha rispettato la data del protocollo d’intesa firmata a Roma il 30 giugno».
Il rettore aggiunge: «A questo punto non è il milione e mezzo di euro che doveva essere versato entro il 31 ottobre, ma non ci sono le condizioni per continuare. Ricordo, altresì, che con la presidenza Drago l’Ateneo ha fatto una transizione nella quale ha perso 6 milioni di euro. Catania così rischia la chiusura e questo sarebbe un danno per Ragusa e Siracusa e per gli studenti di queste due province che sarebbero costrette ad andare fuori».
Il rettore è un fiume in piena e dice: «La nostra politica universitaria è mettere al centro lo studente. Per esempio con il trasferimento di Medicina da Ragusa a Catania abbiamo avuto 10 richieste di studenti che sono in difficoltà economiche. Con gli accertamenti della Guardia di Finanza di Ragusa che ringrazio per la celerità abbiamo deliberato un contributo di 5.000 euro ciascuno per permettere loro di continuare gli studi».
In sostanza il rettore ribadisce nei suoi concetti che dall’anno accademico 2010/2011 non saranno attivati i primi anni dei corsi di laurea a Ragusa. «Sugli anni succesivi al primo vedremo cosa fare. Decideremo dopo, ma se dovessero esserci particolari esigenze l’Ateneo continuerà i corsi fino ad esaurimento».
Intanto i presidenti delle province di Ragusa e Siracusa, Franco Antoci e Nicola Bono, il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, il presidente del Consorzio Universitario Ibleo, Giovanni Mauro, ed il suo vice Gianni Battaglia, ed i rappresentanti del Consorzio di Siracusa hanno avuto un incontro al ministero per il quarto polo.
Si sta cercando di ottenere il riconoscimento dell’autonomia con il prossimo piano triennale che dovrà essere varato entro il 31 dicembre.
Inizio febbraio:
Rapporti sempre tesi tra Consorzio e Recca
Nuove convenzioni per l'università iblea l'ateneo catanese attende l'ok sugli atti
I consigli comunali e provinciale degli enti soci del Consorzio Universitario, presieduto da Giovanni Mauro e composto da Gianni Battaglia, Saverio La Grua, Sebastiano Gurrieri, Carmelo Arezzo, Franco Antoci e Innocenzo Leontini(che nella vicenda universitaria non si è mai visto), saranno chiamati a breve e con molta sollecitudine ad approvare le nuove convenzioni che regoleranno il rapporto tra il Consorzio Ibleo e l’Ateneo di Catania anche perché dall’anno accademico 2010/2011 dovrebbero entrare in vigore i requisiti minimi dettati dal decreto 270 della Gelmini.
Il condizionale è d’obbligo anche perché nel disegno di legge mille proroghe potrebbe essere inserita una proroga appunto del nuovo dispositivo e quindi un’entrata in vigore della nuova legge dall’anno accademico 2011/2012. Stando alle notizie che sono state apprese al Consorzio Universitario le vecchie convenzioni sono state risolte dal rettore Recca perché l’ente ragusano è stato inadempiente, cioè per non aver versato entro il 31 ottobre e comunque entro il 7 gennaio, ultimo termine della diffida, un milione e mezzo, ma solo 320.000 euro. Ovviamente il Consorzio presenterà ricorso.
La nuova convenzione che stabilisce per ogni corso di laurea un impegno del Consorzio fino ad un massimo di un milione e 830 mila euro è stata inviata al rettore dopo l’approvazione dell’assemblea dei soci in data 8 gennaio come da protocollo numero 52. Ma il rettore vuole le delibere del consiglio comunale di Ragusa e del Consiglio provinciale, cioè degli enti che si devono assumere l’onere delle spese. Ed il Consorzio Universitario ha inviato a Palazzo dell’Aquila e viale del Fante la bozza di convenzione il 19 gennaio scorso come da protocollo numero 133. Quindi per ogni corso di laurea servono fino ad un massimo di un milione e 830 mila euro di cui 1.600.000 euro per le spese di 20 docenti.
Ma nell’anno accademico 2010/2011 non ci vorranno tutti questi soldi anche perché i docenti dovranno essere strutturati a Ragusa e lo potranno essere dopo avere bandito i concorsi. Allo stato attuale ad Agraria sono strutturati a Ragusa 9 docenti, a Lingue 16 docenti e a Giurisprudenza 10 docenti. Un totale di 35 docenti che costeranno complessivamente due milioni e 800mila euro a cui vanno aggiunti 690 mila euro per spese di funzionamento.
Un ammontare di tre milioni e mezzo di euro, lontani dai cinque milioni e mezzo quando si arriverà a regime. Gli enti, se ancora lo vogliono e se sussistono le condizioni di avere rapporti ancora con l’Università di Catania, dovrebbero approvare di corsa la convenzione.
6 febbraio: ULTIMO ATTO:
Depositato in Tribunale un fascicolo per annullare la diffida Università, Mauro passa alle vie di fatto è partita l'azione legale contro l'Ateneo
Il Consorzio Universitario Ibleo, presieduto da Giovanni Mauro, con il suo legale, l’avvocato Guido Ottaviano, ha presentato ricorso al Tribunale di Ragusa in base all’ex articolo 700 del codice di procedura civile (carattere d’urgenza) contro la diffida dell’Università di Catania e del suo rettore Antonino Recca. L’Ateneo lo scorso 15 dicembre aveva diffidato il Consorzio a pagare la somma di oltre un milione e mezzo di euro entro il 7 gennaio, pena la risoluzione delle convenzioni in atto. Ed infatti con succesiva nota del 15 gennaio il rettore ha comunicato la risoluzione delle convenzioni.
Con il ricorso corposo (sono stati presentati 39 allegati) il Consorzio chiede al Tribunale di dichiarare nulla la diffida, ordinando all’Università di Catania di adempiere agli obblighi che risultano dalle convenzioni che ci sono in atto riguardo i corsi di laurea di Scienze Tropicali e Subtropicali, Lingue e Letterature Straniere e Giurisprudenza. Fin qui le questioni di carattere giudiziario.Ma intanto il Consiglio provinciale ed i consigli comunali degli enti soci sono chiamati ad approvare la nuova convenzione per i corsi da attivarecon i requisiti necessari previsti dalla legge 270. Una convenzione che prevede un costo a corso di laurea (triennale più specialistica) fino ad un milione e 830 mila euro. Per quanto riguarda la Provincia, il presidente del Consiglio, Giovanni Occhipinti, ha inviato l’atto in commissione per il parere, per portare la convenzione all’aprovazione dell’aula.
L’argomento è stato trattato anche nella conferenza dei capigruppo al Comune di Ragusa. Ed anche qui presto arriverà in commissione. È stato il consigliere Sonia Migliore a sollecitare l’argomento. Occhipinti, inoltre, la prossima settimana ha intenzione di convocare una seduta congiunta della conferenza dei capigruppo di Comune e Provincia per accelerare l’iter
Ma intanto il Consiglio provinciale ed i consigli comunali degli enti soci sono chiamati ad approvare la nuova convenzione per i corsi da attivarecon i requisiti necessari previsti dalla legge 270. Una convenzione che prevede un costo a corso di laurea (triennale più specialistica) fino ad un milione e 830 mila euro. Per quanto riguarda la Provincia, il presidente del Consiglio, Giovanni Occhipinti, ha inviato l’atto in commissione per il parere, per portare la convenzione all’aprovazione dell’aula.

“Il rinvio a data da destinarsi dell'approvazione della nuova Convenzione con l'Università di Catania apre uno scenario fatto di interrogativi a cui necessita dare con urgenza chiarimenti e risposte certe da parte dei vertici del Comune e della Provincia”.
E’ questo il pensiero del consigliere di amministrazione Sebastiano Gurrieri, il quale aggiunge che “se appare legittima la richiesta di richiedere altro tempo per ulteriori approfondimenti, sarebbe stato più che ragionevole aspettarsi che si fissasse contestualmente una nuova e certa data della riconvocazione”.
Perché il rinvio ha ha nuovamente innescato la ridda di forze sotto traccia che, come primo effetto, ha avuto la ripresa dell’ossessiva richiesta delle dimissioni del Presidente Giovanni Mauro. Intanto il nuovo statuto approvato diventerà operativo il prossimo 5 marzo con la formalizzazione notarile.
“A questo punto, fatti salvi i momenti di approfondimenti e di ulteriori verifiche, credo che sia doverosa la richiesta di atteggiamenti coerenti e puntuale riscontro tra gli atti che producono le due amministrazioni, che, al tempo stesso, sono anche espressione di precise maggioranze.
Se non è così, o se non è più così – dice Gurrieri – si chiamino allora le cose con nome e cognome, si dica se ci sono o no le maggioranze consiliari che hanno espresso giunte e decisioni e si riporti ordine e trasparenza in quella che sembra essere sempre di più una involuzione gelatinosa ed equivoca, soprattutto per l’intersecarsi di elementi che alla luce dovrebbero essere distanti e opposti. Non è possibile che ogni volta che si giunge ad importanti momenti di svolta in positivo nella crescita della struttura universitaria iblea si debba assistere al fuoco di sbarramento di forze reciprocamente repulsive ma ogni volta integrate nell’assalto alla diligenza, senza preoccuparsi dei danni che si procurano nelle aspettative degli studenti. Che ognuno si assuma allora, alla luce del sole, le proprie responsabilità e agisca di conseguenza, senza galleggiamenti”.

INIZIO MARZO:
I lavoratori del consorzio universitario ibleo chiedono le dimissioni del cda del Consorzio

Avrà massimo venti giorni di tempo il legale del Consorzio Universitario, l’avvocato Guido Ottaviano, per consegnare una memoria difensiva alle controdeduzioni dell’Ateneo di Catania che ieri mattina si è costituito nel ricorso avanzato dal Consorzio davanti al giudice del Tribunale di Ragusa.
Una causa civile, in base all’articolo 700 (procedura d’urgenza), per chiedere l’annullamento della diffida fatta dall’Ateneo di Catania il 18 dicembre scorso al Consorzio che ha portato alle risoluzioni delle convenzioni che erano vigenti: Agraria, Giurisprudenza e Lingue. Il giudice Vincenzo Ignaccolo ieri mattina ha tenuto l’udienza. Il Consorzio era patrocinato dall’avvocato Ottaviano, mentre l’Università dai due legali del Settore Avvocatura dell’Ateneo. Ma da dove nasce la querelle? L’Università di Catania ha diffidato il Consorzio perché entro il 31 ottobre non aveva versato la prima rata dell’anno accademico 2009/2010, cioè circa un milione e mezzo di euro. Una diffida che dava al Consorzio la possibilità di saldare entro il 7 gennaio pena la risoluzione delle convenzioni in base all’ex articolo 1454 del codice civile.
Il Consorzio Universitario il 29 dicembre scorso versò la somma di 320.000 euro accampando la giustificazione del rendiconto di medicina la cui convenzione è stata rescissa a far data dal 31 ottobre. Oltre alla causa civile c’è anche quella davanti al Tar che il legale a breve depositerà dopo averla notificata. Ed intanto per l’approvazione della nuova convenzione da parte dei consigli provinciale e comunale di Ragusa si sono separate le strade dei due organismi che si erano dati appuntamento alla Camera di Commercio lo scorso 23 febbraio. La conferenza dei capigruppo alla Provincia, presieduta da Giovanni Occhipinti (nella foto), ha deciso di andare avanti e trattare l’argomento nella seduta dell’8 marzo. Insomma, a viale del Fante vogliono assumersi la responsabilità di approvare la convenzione per cercare di salvare i corsi universitari di Ragusa.

SARA E' ANCORA IN COMA: LETTERA DI UN PADRE CHE RIVENDICA GIUSTIZIA!!!

LETTERA APERTA
Ai cittadini di Catania

Alle Autorità di Catania



ILLEGALITA’, SILENZIO, OMERTA’, CATANIA:

Queste sono le parole che mi vengono in mente oggi a quattro anni dall’evento delittuoso che ha interrotto la vita di mia figlia e devastato quella della mia famiglia.

Mia figlia Sara , studentessa di Scienze politiche a Catania,

il 7 FEBBRAIO del 2006

ingerisce una polpetta contenente solfiti a cui era allergica ed entra in coma in seguito ad uno shock anafilattico. La carne è stata acquistata in una macelleria di una via del mercato all’aperto vicino alla via Etnea.

I solfiti nelle carni, non bloccando il processo di putrefazione, ma mantenendo il colore rosso, favoriscono l’ inganno dei consumatori , procurando ai rivenditori di carne profitti più cospicui ( come lo stesso macellaio, già condannato in primo grado, ha confermato al giudice).



Attualmente mia figlia è in stato vegetativo permanente e si trova a casa assistita da me e da mia moglie (1) .



ILLEGALITA’



Macellai senza scrupoli tengono in vita la carne con nitrati e solfiti (assolutamente proibiti dalla legge): i primi abbattono la flora batterica, i secondi mantengono il colore.
Così carne tritata, hamburger e salsicce, bombe sul nostro sistema gastrointestinale e circolatorio, possono resistere per giorni, senza dare nell'occhio, sul banco della vendita.

Immaginiamo con il caldo, in un mercato all’aperto, per mascherare la putrefazione del macinato di carne con tutta la sua superficie esposta all’aria, quanti solfiti devono aggiungere le mani di macellai senza scrupoli ( 2 ).

I solfiti nelle carni non sono dannosi soltanto alle persone ma anche agli animali .

E’ significativa la vicenda di un’intossicazione alimentare da solfiti in un canile privato della provincia di Palermo.”Tre soggetti, su un totale di 27, sono deceduti dopo aver espresso un corredo sintomatologico di tipo gastroenterico e nervoso. Dall’esame chimico del trito di macelleria, somministrato come unica razione alimentare agli animali, è emersa una concentrazione di ione solfito pari a 2308 mg/Kg……” (Dalla rivista “Il progresso veterinario FNOVI di Torino”)

Mia figlia è stata trattata dal macellaio disonesto di Catania “peggio” di come sono stati trattati i cani di Palermo:

la concentrazione era pari a 10700 mg/Kg; una quantità micidiale perché la reazione allergica scatta per concentrazioni pari a 10 mg/kg (1070 volte il valore critico!!)

SILENZIO e OMERTA’

Io, in questi anni ho fatto il mio dovere di cittadino esortando, tramite una lettera aperta ai cittadini e alle autorità, il prefetto e il sindaco di Catania a predisporre più controlli per la tutela della salute della gente, inoltre ho avvisato moltissimi studenti e lavoratori siciliani dei pericoli che corrono per la salute in una città dove, in molti ambienti, la legalità viene considerata un optional. Il messaggio è stato recepito? La mia lotta di civiltà è stata utile per la città di Catania?

Paradossalmente, chi ha fatto notare al grande pubblico che la salute è a rischio è stato, nel settembre del 2009, un turista tedesco che ha denunciato il degrado di un mercato all’aperto di Catania.Un mercato che non si trova in un luogo isolato di Catania ma vicino al Municipio della città. Impossibile non accorgersene(3 ).

Ancora mi chiedo:

- Le multe ai commercianti non sono arrivate per non fare prendere alle singole USL o ad altri organi di controllo della salute pubblica, provvedimenti di chiusura dei mercati storici all’aperto, che tanta importanza hanno per il folclore di Catania?

-Per non creare allarmismi che potrebbero rompere equilibri sociali e sconvolgere abitudini consolidate di larghe fette della popolazione e perchè migliaia e migliaia di voti delle famiglie dei commercianti dei suddetti mercati sono un boccone troppo appetitoso per lasciarselo scappare?

Tutto ciò a scapito della salute pubblica.! Che squallore..!

CATANIA

L’idea che mi sono fatta della città di Catania nel periodo in cui mia figlia è stata in rianimazione , dal 7 febbraio al 21 aprile del 2006, è quella di una città del Far West: traffico disordinato e impazzito, inquinamento acustico, prepotenza di molti automobilisti , impossibilità per i pedoni di usufruire dei marciapiedi perché occupati da auto o bancarelle, lavori fermi, bancarelle abusive tollerate dai vigili e dalle massime autorità politiche della città , casse comunali vuote, quartieri al buio. Un degrado da terzo mondo. Un decadimento profondo , una mancanza di regole etiche ed un modo di vivere assuefatto e rassegnato, spesso contiguo al mondo dell’illegalità. Mi sono chiesto tante volte : come è possibile che le classi più autorevoli e le autorità preposte, in tutti questi anni non sono riusciti ad evitare la decadenza della qualità della vita a Catania?



Mia figlia, inconsapevole nella sua innocenza , in questo ambiente, in questo contesto sociale di degrado, a Catania, ha interrotto per sempre la sua pimpante vitalità ed è condannata ad una desolante immobilità.

E alcuni macellai di Catania continuano ancora, impunemente a mettere sostanze nocive nelle polpette e nelle salsicce ?

D’altra parte, se i profitti con l’immissione di solfiti aumentano e le multe non arrivano, perché rinunciare a qualche decina di euro in più? Questo è il ragionamento che sono indotti a fare i macellai disonesti perché, anche se delinquono, la fanno franca.

Ma anche in altri settori alimentari le sofisticazioni vanno di moda e non sono puniti dalla legge in modo severo e deciso; basta leggere le gazzette! Ad esempio nel corso dell’anno 2008 in Italia, nel dossier sulle sentenze penali passate in giudicato, a carico di ditte condannati per frodi e sofisticazioni alimentari, si contano 81 sentenze con multe che variano fra i 500 e i 3000 euro. 81! in tutta Italia..?!

Praticamente lo Stato è di manica larga con chi mette a rischio la salute dei cittadini: l’impunità è sostanzialmente garantita, si patteggia la pena, si usufruisce dell’indulto, i tempi dei processi sono lunghissimi, nessuno finisce in carcere e la clemenza automatica elargisce sconti anche a chi non risarcisce i danni.

Le cose devono cambiare: chi mette a repentaglio la salute deve essere trattato come uno spacciatore di droga, deve essere condannato senza sconti di pena! I loro nomi devono essere pubblicizzati ed è necessaria una presa di posizione dei produttori del settore o degli altri commercianti seri ed onesti per isolare i criminali, a garanzia della loro affidabilità e della salute dei cittadini ! Le associazioni di categoria dovrebbero isolare le pecore nere e metterle nella condizione di non fare più danni. Sarebbe un loro dovere e i consumatori apprezzerebbero e crescerebbe la fiducia nei loro confronti.



Catania resta una bella città con fasce di ottime persone e di intellettuali di primo ordine ma anche una città (pericolosa) dove si vive malissimo a causa della mancanza di valori morali ed etici.

Non si può continuare a stare zitti e girarsi dall’altra parte per non vedere.

Luciano Di Natale



Note

( 1) In Sicilia, grazie alla cattiva politica, spesso collusa con il malaffare, mancano le strutture per l’accoglienza di persone in stato vegetativo.

(2) Dalla rivista “Il progresso veterinario FNOVI di Torino” :

“La legge esclude categoricamente la somministrazione di solfiti nelle carni fresche e nelle preparazioni di carne. Tuttavia, queste ultime, e in particolare le carni macinate, sono tuttora oggetto di frodi compiute attraverso l’aggiunta di solfiti allo scopo di migliorarne alcune caratteristiche organolettiche. È risaputo, infatti, che i solfiti aggiunti sono in grado di mantenere il colore rosso intenso delle carni fresche, inibendo il processo di ossidazione della mioglobina a metamioglobina, ovvero di ripristinarlo rapidamente nelle carni diventate scure in seguito all’esposizione all’aria.

La sintomatologia clinica da esposizione alimentare ai solfiti è quanto mai varia e correlata, in larga misura, alla dose assunta con gli alimenti. Le manifestazioni meno gravi comprendono rinite, eritemi cutanei, congiuntivite, nausea e sintomi da irritazione gastrointestinale, mentre nei casi più gravi si possono manifestare orticaria generalizzata, broncospasmo, edema della glottide, ipotensione e talora shock anafilattico che può insorgere a breve distanza dall’ingestione del pasto.”

(3)Un giornale locale, alla notizia che ispettori di Bruxelles erano a Catania per controllare se la salute dei cittadini era tutelata, così scriveva:”Le autorità catanesi non hanno provato vergogna quando un’istituzione posizionata a migliaia di chilometri di distanza ha ricordato loro di applicare leggi e regole che altrove sono l’essenza del vivere civile? E, in generale, l’intera città di Catania non sente “almeno” il disagio di essere additata come comunità dove il vivere è un atto senza dignità e di puro disprezzo della legge? E’ necessario un rinascimento etico e morale dell’intera comunità catanese affinché l’indolenza e l’apatia facciano posto alla convivenza civile. Chiedetevi cari cittadini di Catania come mai vivete male nella vostra città. La ragione sta nell’affievolimento di quei valori morali ed etici che fungono da base al vivere quotidiano. Tale affievolimento ha attivato un processo di drammatica diffusione della cultura dell’illegalità. “
Luciano Di natale

giovedì 11 febbraio 2010

11 FEBBRAIO IN RICORDO DELLA GIORNATA DEL MALATO!!!


In ricordo della Giornata del Malato i Giovani Democartici di Ragusa esprimono la loro solidarietà e vicinanza a tutti coloro che soffrono a causa di diverse patologie. Parole di sostegno vanno anche alle famiglie che vivono quotidianamente le sofferenze dei cari e che con sacrificio e devozione rimangono vicini a loro.
Non vogliamo solamente ricordare questa giornata, ma lanciare un messaggio preciso: "Consideriamo il dolore che molti uomini, donne e bambini, sono costretti a vivere ogni giorno, raccogliamo le loro ansie, le loro preoccupazioni, il loro malessere, il loro sentirsi diversi, le loro speranze, i loro rancori, le loro paure ma soprattutto accogliamo il loro grido di aiuto e diamo un piccolo contributo che possa essere anche una parola dolce, un abbraccio affettuoso, un bacio sulla fronte, la nostra compagnia e quanto ci è possibile fare, per renderli anche solo per un momento felici e per non lasciarli completamente soli".
Basta poco per far sorridere una persona che ha tanta sofferenza!!! Noi lo possiamo fare... !!!

A tal proposito, nella giornata di Oggi, il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa, Valentina Spata, è andata a visitare i malati dell'RSA, portando loro un girasole e un messaggio di vicinanza.

In occasione di questa giornata, i Giovani Democratici di Ragusa propongono una lettera scritta da una malata ad un ausiliario Socio Assistenziale, al fine di comprendere alcune delle sensazioni e delle preoccupazioni di soggetti in stato di bisogno.

" LETTERA ALL’AUSILIARIO SOCIO ASSISTENZIALE che si occuperà di me nell’anno 2010… "
Carissima, mi permetta di presentarmi perché nell’anno 2010 io avrò più di settanta anni ed è probabile che sarò una dei suoi pazienti. Considerato il rischio di non essere più in grado di comunicare i miei desideri, intendo farlo ora e voglio dirle come mi piacerebbe che si prendesse cura di me. - Innanzitutto vorrei mantenere la mia identità. Io sono la signora Monique Gavirey ed è così che vorrei essere chiamata; non nonna o nonnina o vecchietta o la numero 9. Vorrei mantenere il nome al quale sono sempre stata abituata. - Una delle cose più importanti per me è la privacy. Potrò avere una camera singola? Quasi sicuramente no. Allora, cara Collega, potrà far si che vi siano delle tende ben tirate attorno al mio letto mentre mi laverà o mi vestirà? E quando mi laverà, si assicurerà che l’acqua sia ben calda? Non sopporto già ora di fare il bagno in acqua fredda, lo sopporterò ancora meno quando sarò vecchia. Abbia la cortesia, la prego, di asciugarmi bene, perché è molto fastidioso essere asciugati a metà… Durante il bagno poi, voglia rispettare il mio pudore e la mia dignità….- Se non sarò più in grado di vestirmi da sola spero che vorrà curare il mio aspetto: Mi piacerebbe avere abiti ben abbinati e non essere vestita “come viene”perché tanto si tratta di una povera vecchia! E poi, potrò avere i capelli ben pettinati una volta vestita?- Qualche volta mi piacerebbe essere portata in salone. – Dovessi essere incontinente, potrà continuare a trattarmi con rispetto? Non mostri disgusto, la prego, quando scoprirà il mio letto bagnato. Non mi metta a disagio e soprattutto non pensi mai che l’abbia fatto apposta. - Vorrei che mi mettesse un pannolone e mi accompagnasse al bagno regolarmente. Non vorrei portare un catetere solo per ragioni di praticità. Non vorrei passeggiare con un sacchetto dell’urina, oggetto di curiosità per i miei nipotini e di vergogna per me.- Sarebbe gentile, da parte sua se qualche volta mostrasse interesse per la mia famiglia, i miei nipotini,per le mie foto esposte sul comodino. Eviti però di chiedermi,come mai i miei figli non si occupano di me,perché non mi hanno accolto in casa loro. - Se sarò un po’ rimbambita e non capirò le sue richieste, non urli, non farà che agitarmi e potrei diventare aggressiva. Mi tratti, se potrà, con dolcezza e tutto andrà per il meglio. Cara Collega, i miei desideri e le mie esigenze le sembreranno esagerate,senza limite,ma non si tratta, forse, di richieste banali (stare al caldo, ben nutriti,curati e soprattutto, considerati e rispettati) che ognuno di noi manifesterebbe se dovesse essere ricoverato in un ospedale o, peggio, in un Istituto? Ricordi sempre che è il nostro corpo ad invecchiare, ma non la nostra sensibilità di esseri umani Con gratitudine.

ESITO ASSEMBLEA PROVINCIALE CON GLI ASSISTENTI BAGNANTI DELL'8 FEBBARIO 2010


Si è tenuta lunedi’ sera l’assemblea tra tutti gli assistenti bagnanti della provincia, che hanno contribuito con la loro prestazione al progetto “Spiagge sicure 2009” in tutte le spiagge iblee.
Erano presenti oltre ai bagnini iblei, anche il Segretario dei Giovani Democratici, Valentina Spata, ed il Segretario provinciale del Sindacato Autonomo ISA, Giorgio Iabichella.
Avendo verificato che il contributo da versare a detti lavoratori viene cosi’ versato:
- Il 50% del contributo viene liquidato dalla Regione Siciliana;
- Il 25 % lo liquida la Provincia Regionale di Ragusa;
- Il 25% viene liquidato dal Comune ove e’ stato svolto il servizio,
abbiamo rilevato che:
- tutti i comuni devono ancora ricevere il contributo della Regione,
- tutti i comuni, ad esclusione di Modica e Scicli(che, per motivi che stiamo verificando, non hanno ancora presentato la documentazione necessaria alla Provincia), hanno gia’ ricevuto il contributo dell’ Ente Provinciale, ma che non hanno ancora inteso accreditare ai bagnini, eccezion fatta per il comune capoluogo che ha gia’ versato il 50% delle spettanze ai lavoratori.
Valentina Spata e Giorgio Iabichella, hanno preso impegni, ciascuno per le proprie competenze, davanti ai lavoratori, di verificare la disponibilità immediata a versare il 50% della somma, nei comuni che hanno gia’ ricevuto l’accredito da parte della Provincia, di sollecitare i comuni di Modica e Scicli a presentare la documentazione richiesta dalla Provincia affinche’ possa loro versare il contributo spettante, e verificare le motivazioni per cui la Regione Siciliana non abbia ancora provveduto a versare la sua quota.
<> V. Spata.
<>G. Iabichella.

cordiali saluti

Segretario
Giovani Democratici
Ragusa,
Valentina Spata

I.S.A. Sindacato Autonomo
Il segretario Provinciale
Giorgio Iabichella

RINVIO RIUNIONE

CARI DEMOCRATICI VI ANNUNCIO CHE LA RIUNIONE DI OGGI GIOVEDI' 11 FEBBRAIO, IN MERITO AL PARCO DEGLI IBLEI, E' STATA RIMANDATA A DATA DA DEFINIRE.

GRAZIE

domenica 7 febbraio 2010

RIUNIONE DEI GD RAGUSA DI GIORNO 8 FEBBRAIO: PROSSIME INIZIATIVE

Care democratiche e cari democratici,
a seguito della riunione di giorno 6 febbraio 2010 vi comunico le prossime riunioni e le prossime iniziative:

  1. LUNEDI' GIORNO 8 FEBBRAIO ORE 18.30 riunione con gli assistenti bagnanti presso la sede provinciale di Ragusa del Sindacato Autonomo ISA, in Via degli Aceri n°42;
  2. MERCOLEDI' 10 FEBBRAIO ORE 19.00 riunione dei giovani democratici presso la sede del partito in viale del Fante, 10. ODG: - organizzazione Festa Democratica dei Giovani e Consulta Giovanile;
  3. GIOVEDI' ORE 19.00 presso la sede del Partito Democratico INCONTRO E DIBATTITO SUL PARCO DEGLI IBLEI. SARA' PRESENTE GIGI BELLASSAI, presidente Ecodem Sicilia e Responsabile Politiche ambientali del Mezzogiorno.
A fine Riunione abbiamo deciso che il 19 Febbraio organizzeremo la Festa Democratica dei Giovani. PEr quanto riguarda l'organizzazione della festa concorderemo tutto durante la riunione di mercoledì.

Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata

RIUNIONE ASSISTENTI BAGNANTI PER MANCATO PAGAMENTO STIPENDI



Riguardo alle spettanze non ancora riconosciute agli assistenti bagnanti che hanno prestato servizio nelle spiagge della provincia, la scrivente O.S. intende incontrare tutti gli operatori che ad oggi attendono il pagamento delle spettanze loro dovute, riguardo alle prestazioni effettuate in seno all’Operazione Spiagge Sicure del 2009.

Da precisare che il contributo dovuto dalla Provincia Regionale di Ragusa e’ stato gia’ mandato ai Comuni, in misura di circa il 30% per quanto riguarda Ragusa, mentre l’eccedenza, che deve versare il Comune, non e’ ancora stata messa in pagamento.

Tutti gli assistenti bagnanti della provincia, ormai stanchi di attendere la liquidazione delle somme loro spettanti, intendono esporre il loro malcontento pubblicamente con l’aiuto del Sindacato ISA, e si riuniranno presso la sede provinciale di Ragusa del Sindacato Autonomo, in Via degli Aceri n°42, lunedi’ 8 febbraio p.v. alle ore 18:30, per predisporre l’organizzazione della protesta.

Presiederà l’incontro anche il segretario dei giovani democratici di Ragusa, Valentina Spata, che ha da sempre denunciato la grave situazione di disagio degli operatori, e che si e’ fatta promotrice degli interventi relativi alla situazione dei lavoratori in questione in seno al Comune di Ragusa, fornendoci gli strumenti necessari per comprendere la reale situazione amministrativa.

Cordiali saluti



Il Segretario dei Giovani Democratici Ragusa,
Valentina Spata

I.S.A. Sindacato Autonomo
Il segretario Provinciale
Giorgio Iabichella

IL LAVORO E L’INCERTEZZA DELLE NUOVE GENERAZIONI.



La sfida per noi è quella di tutte le Organizzazioni sociali: saper interpretare il futuro, dare voce, ma anche guida e rappresentanza, alla nostra gente dentro alle tante incertezze del presente.
Il lavoro è il paradigma del cambiamento, il crocevia delle trasformazioni sociali, è dentro al lavoro che intravediamo gli effetti più rilevanti della globalizzazione che ormai ha avvolto l’intero mondo.
La precarietà, l’insicurezza, la mobilità, il tramonto del posto fisso a tempo indeterminato, la mancanza di tutele, il basso livello retributivo: sono tutti attributi dei tanti lavori che sono specchio della globalizzazione e che l’economia postfordista dell’innovazione tecnologica rende obsoleti con una rapidità inedita.
Noi giovani democratici ci preoccupiamo del lavoro che manca e che si cerca invano, di quello che si perde senza speranza diventando troppo spesso dramma umano e familiare, di quello che dequalifica, ma soprattutto del lavoro che fa male il cosidetto lavoro FLESSIBILE, che potrebbe rappresentare una risorsa per imprese e lavoratori finisce per diventare, precariato dequalificante capace solo di mortificare un’intera generazione, non permettendo ai giovani di poter tagliare il cordone ombelicale con le proprie famiglie, destabilizzando di fatto la società attuale ma soprattutto non permettendo la stesura di basi solide per la costituzione di una società futura. Centinaia di miglia di giovani dalle imprese private agli studi professionali vivono ogni giorno il dramma di un lavoro instabile e senza tutele, giovani “professionisti” che sotto l’ombra di uno pseudo- lavoro autonomo in realtà svolgono un lavoro senza regole né tutele, ma soprattutto senza la garanzia di una formazione adeguata al tipo di specializzazione professionale per la quale stanno lavorando.
.Le riforme del mercato del lavoro che nel corso degli anni si sono succedute hanno fatto sì che un’intera generazione vivesse senza certezze presenti.

La nostra Regione, Cari amici, è tra le 10 regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Lo dice eurostat, l’ufficio europeo di statistica.
Penso che questi dati sono la testimonianza di una presenza massiccia di clientelismo e corruzione che negli anni hanno contribuito a far crescere un problema che oggi si trasforma in una grande piaga sociale difficilmente controllabile.

Per porre rimedio a fenomeni economici negativi che si sono sviluppati nel campo
occupazionale, i legislatori hanno individuato e promosso nuove forme di partecipazione al
lavoro: … lavoro interinale, lavoro a chiamata, lavoro a progetto, lavoro di collaborazione coordinata continuativa, eccetera … eccetera … eccetera, … i cosiddetti LAVORI ATIPICI.
Nuovi strumenti utili, NELLE INTENZIONI, all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Strumenti legislativi e normativi che avrebbero dovuto creare lavoro ma evidentemente non è così: gli strumenti sono utili solamente “QUANDO … E SE” il lavoro lo si è già creato!
Vediamo infatti, che, nel mondo del lavoro italiano, l'introduzione del lavoro atipico e del principio
della flessibilità non si sono dimostrata:
- né risolutivi della disoccupazione;
- né salvatrici delle aziende.
Sostituendo con lavoratori atipici i lavoratori a tempo indeterminato, più che aver vinto la
disoccupazione, si è creata l’occupazione ad intermittenza!
La flessibilità in Italia non sembra essere un’opportunità, essa è subita, non scelta ...
Il PART- TIME diventa quindi una reale precarizzazione del lavoro.
Ma cosa vuol dire precarizzazione?
1°. Precarizzazione del lavoro è precarizzazione della società.
Per molti giovani la cosiddetta flessibilità è una penosa consuetudine di vita, appena migliore della
disoccupazione: quando va bene vivono continui cambiamenti di datore di lavoro … di regole … di contratto e di orari, quando va male vivono nell’angoscia di una imminente disoccupazione …
2°. La precarizzazione del lavoro è precarizzazione della formazione e della
sicurezza.
Occorre dire su questo, anche supportati dalle ricerche effettuate nelle aziende del nostro
territorio, che la precarizzazione del lavoro determina nelle aziende la quasi totale assenza di una
qualsiasi forma di formazione professionale.
E soprattutto, ed è la cosa più grave, la totale assenza di formazione per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro.
Ci troviamo spesso di fronte a lavoratori “usa e getta”.
3°. Precarizzazione del lavoro è precarizzazione delle aziende.
In questo contesto anche le aziende che fanno largo uso di lavoratori atipici, sono sicuramente delle
aziende precarie, perché i lavoratori che vi operano non si sentono parte
dell’azienda, manca in loro il senso di fedeltà e appartenenza del lavoratore.
Evidentemente in queste aziende non può che venir meno la mancanza di professionalità
con conseguente peggioramento nella qualità del prodotto.
4°. Precarizzazione del lavoro è precarizzazione delle organizzazioni sindacali.
Cosa può offrire il tradizionale sindacato ai precari? … Come può, un sindacato suddiviso per
categorie, rappresentare un lavoratore che oggi si occupa di imballaggi e domani opera nel tessile
piuttosto che nel metalmeccanico?
Senz’altro può dare una collaborazione quotidiana nella verifica degli atteggiamenti dell'azienda,
ma difficilmente può programmare con i lavoratori delle prospettive vere di
evoluzione della proprie posizioni lavorative ed economiche.
Forse occorrerebbe sviluppare parallelamente degli strumenti di concertazione locale intersindacale
e interistituzionale come ad esempio gli osservatori del lavoro che raccordino gli strumenti sindacali
a quelli assistenziali propri degli enti locali.

Nel nostro territorio si sono evolute e sperimentate tutte le nuove forme di partecipazione al lavoro,
così che da infondere in molti dei nostri cittadini, UNA PATOLOGICA INCERTEZZA SUL
PROPRIO FUTURO.

Una delle forme di lavoro atipico che negli ultimi tempi è diventato una moda è quello delle Partite Iva. Ovvero, quando il committente (un professionista, una ditta..) ci chiede, per affidarci del lavoro, di aprire una partita IVA. C’è stato un tempo in cui si parlava molto di loro, del “popolo delle partite Iva”, poi sono come scomparsi. Rigettati nel vuoto. Non sono nemmeno considerati nelle schiere dei precari.
Comunque questo tipo ti lavoro è senza dubbio un lavoro a rischio. Le conseguenze possono essere spaventose, se l’operazione non viene affrontata con la necessaria informazione e con l’assistenza di un commercialista o di un’associazione sindacale di categoria (artigiani, commercianti).
Chi apre la PARTITA IVA, infatti, diventa un professionista o un imprenditore a tutti gli effetti (fiscali, assicurativi, normativi): le leggi che deve rispettare, da quel momento in poi, sono un’infinità, ed in continua evoluzione. Inoltre, bisogna mettere in chiaro cosa vuol dire essere dipendente di una ditta ma aprire la partita Iva.
Se una ditta ci offre un lavoro ma ci “obbliga” (perché dobbiamo considerare che molti giovani accettano il lavoro per mancanza dello stesso, quindi ad un certo punto diventa un’obbligazione) ad aprire una partita iva vuol dire che sullo stipendio lordo che viene dato al lavoratore bisogna togliere il 20% dell’iva che deve essere versata allo Stato. A questo punto, spesso il datore di lavoro (la ditta committente o il singolo) ci dicono spesso che possiamo detrarre le spese che abbiamo sostenuto durante l’anno e questo è vero ma si tratta solo di spese inerenti all’attività che vogliamo e non di tutte le spese che facciamo e cerchiamo di considerare al fine di pagare meno tasse. Quindi a fine anno spesso molti giovani lavoratori si ritrovano ad avere uno stipendio basso (stipendio che non si aspettavano) e tanto lavoro svolto con un enorme sforzo e sacrificio.
Inoltre, c’è da dire che le tutele di questi lavoratori sono del tutto inesistenti. Ad esempio se il datore di lavoro decide di licenziare il lavoratore, può farlo tranquillamente visto che il singolo lavoratore risulta autonomo e di conseguenza dopo aver perso il lavoro si ritrova con la partita iva aperta.
Questo tipo di lavoro porta all’innescarsi di fenomeni di opportunismo contrattuale da parte dei datori di lavoro e confonde i ruoli e la posizione di questi lavoratori atipici. Non dobbiamo confondere un lavoratore con partita iva subordinato ad una ditta con un lavoratore autonomo. Questi ultimi sono lavoratori professionisti dotati di un loro potere di mercato incorporato nel proprio bagaglio di competenze professionali e non hanno nessuna dipendenza nei confronti di qualcuno a differenza dei lavoratori con p.iva e subordinati che hanno molte caratteristiche della subordinazione (scarsa autonomia, subordinazione gerarchica, dipendenza economica) senza che queste rientrino sotto la legislazione del lavoro subordinato e sotto i vincoli che la norma imporrebbe.
Queste figure di professionisti solo di nome, ma che di fatto svolgono un lavoro subordinato portano con sé importanti implicazioni anche a livello sociale.
Ritengo che in una realtà come quella italiana in cui i diritti sociali degli individui derivano direttamente dalla posizione lavorativa che si ricopre, queste occupazioni che procurano minor salario e più rischi di precarietà non ipotecano solo il destino attuale degli individui, ma anche quello futuro perché significherà minor contributi per le pensioni, minor possibilità di accesso a forme di previdenze sociali come sussidi o redistribuzioni. Per questo motivo questi contratti diventano una “seconda scelta”, da accettare solo dopo aver vagliato tutte le altre possibilità. E così sempre più spesso sono gli individui dotati di minori risorse quelli che rimangono bloccati nella spirale di questi lavori.
Il Consiglio che noi Giovani Democratici vogliamo dare ai tanti giovani che pur di lavorare sono disposti ad accettare un lavoro subordinato con apertura della partita Iva è quello di aspettare e valutare il giro d’affari affinchè si possa avere una idea chiara del tipo di lavoro e del guadagno recepito, per poi eventualmente aprire la partita iva. In ogni caso è necessario e opportuno consultare un consulente del lavoro e le associazioni sindacali per avere migliori consigli.
In “questo” mondo delle partite Iva abbiamo la monocommittenza, gli orari di lavoro, il vincolo di subordinazione, tutti gli istituti di un rapporto di lavoro dipendente. Questi sono gli effetti di un ripugnante sistema duale, dove il rapporto rischio-rendimento è rovesciato: a maggiore rischio (la precarietà) corrisponde un rendimento (la retribuzione) risibile, e nessuna protezione di welfare, o protezioni più formali che sostanziali. Questa è la negazione del mercato, ed il trionfo di una forma moderna di schiavismo. Questi istituti contrattuali non possono chiamarsi lavoro flessibile, è bene sottolinearlo.
Il nostro auspicio è che questa classe politica insieme ad i Sindacati (che devono tutelare tutte le categorie di lavoratori) iniziano ad interessarsi di questo reale problema che rende ancora più incerto il futuro delle nuove generazioni. La precarietà non si contrasta né con il lavoro atipico, né con il lavoro subordinato con partita iva, ma con dei progetti a lungo raggio che permettono ai giovani una sicurezza e una stabilità necessaria per una prospettiva futura.
Un progetto che ribadisce la necessità di rendere più conveniente il lavoro a tempo indeterminato rispetto a quello a termine e prevede misure per rimuovere ostacoli che bloccano la propensione delle imprese ad assumere a tempo indeterminato: allungamento del periodo di prova (per facilitare il test reciproco di gradimento fra impresa e lavoratori), uso modulato del contratto di apprendistato per permettere un ingresso graduale al lavoro con formazione progressiva dei giovani, riduzione dei tempi e dei costi del processo del lavoro che rappresentano gravi oneri specie per le PMI, promozione di conciliazione ed arbitrato (ddl presentato al Senato).
Un intervento urgente riguarda la promozione dell’occupazione femminile da noi molto più basso degli standard europei, sostenere tale occupazione ha un impatto economico maggiore degli interventi sullo straordinario.
Un’analoga politica promozionale è necessaria per alzare il tasso di occupazione dei lavoratori anziani, over 55, anch’esso troppo basso. Questi interventi sono particolarmente urgenti nel nostro paese che presenta un rapido invecchiamento della popolazione e un basso tasso di natalità e sono necessari per allargare la nostra base occupazionale anche ai fini pensionistici.;
Questo è un progetto che ci è stato illustrato dall’On. Marianna Madia del PD in occasione di una iniziativa a Ragusa relativa al Lavoro. Noi riteniamo che possa essere un ottima soluzione per affrontare uno dei problemi più grandi che affligge il nostro Paese e in modo particolare la nostra Regione.

Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata.

PRIMO TRAGUARDO DEL PD ALL'ARS.. NO AL NUCLEARE

PRIMO TRAGUARDO DEL PD ALL'ARS.. NO AL NUCLEARE

Clamoroso all’Ars, la Sicilia dice no al nucleare


Definirla turbolenta è dir poco. La seduta di ieri dell’Assemblea regionale siciliana ha avuto un andamento così contraddittorio da delineare quello che sarà lo scenario futuro. E soprattutto la prova della nuova alleanza “sulle riforme” e sulle “cose concrete” fra il blocco Mpa-Gruppo Sicilia e il Pd.

Stanotte sono stati approvati all’unanimità dei presenti tre ordini del giorno di rilevante importanza.

Soprattutto il primo: la Sicilia dice No al progetto del ritorno all’energia nucleare promosso dal governo Berlusconi, e si allinea così alle altre 13 regioni italiane che si sono già espresse contro.

Una bomba politica certamente.
L’ordine del giorno approvato era firmato dai deputati del PD Giovanni Barbagallo e Giacomo Di Benedetto,
i quali hanno contemporaneamente depositato

un disegno di legge per il divieto di installazione di centrali nucleari nel nostro territorio.

È stato lo stesso presidente Lombardo ad esprimersi a favore, in pratica accantonando un certo atteggiamento possibilista mostrato nei confronti del governo. Ma il consenso alla mozione serpeggiava già a Sala d’Ercole: pidiellini ed uddiccini manifestavano pure la loro contrarietà al nucleare. Conclusione: unanimità.

Ugualmente sono passati altri due odg: uno che chiede “il ripristino delle condizioni agevolative delle zone franche urbane”, e l’altro “la salvaguardia dei dirigenti scolastici assunti in Sicilia dal 2005”.

Prove pratiche di come questioni importanti pur mantenendo le differenze politiche e di principio. “Non possiamo tornare indietro in una Regione che già esporta energia- scrivono i due deputati pidiini – La nostra Isola è una grande piattaforma per le politiche energetiche”.

Sostanzialmente, la Sicilia dovrà puntare su un piano energetico regionale che punti sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica,

“nell’ottica di una politica energetica basata su tecnologie moderne ed innovative, che garantiscano uno sviluppo sostenibile del sistema economico e produttivo regionale”.

È questo quel che conta della seduta di ieri.

Il Pd incassa e va avanti con la prima vera, concreta vittoria su una decisione a dir poco importante e cruciale come il decisivo rifiuto della Sicilia alla politica energetica del governo Berlusconi e la promozione delle energie rinnovabili.

PD SICILIA

Valentina Spata: Sventato l'Attentato contro l'Europarlamentare del PD Rosario Crocetta, pretendiamo la scorta in Belgio

Valentina Spata: Sventato l'Attentato contro l'Europarlamentare del PD Rosario Crocetta, pretendiamo la scorta in Belgio


Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela, attuale Europarlamentare del PD, era nel mirino delle cosche mafiose. A svelarlo il nuovo collaboratore di giustizia Crocifisso Smorta, fino a ottobre uno dei fedelissimi della famiglia Emmanuello. La mafia aveva deciso da tempo l'attentato al nostro deputato e amico Rosario insieme alla cugina del Gip Giovanbattista Tona, scambiata in realtà per sua sorella (per la somiglianza nonostante non hanno rapporti di parentela). Doveva avvenire questo mese. Insomma una vera e propria condanna a morte che fortunatamente è stata fermata dalla squadra mobile di Caltanissetta e dal commissariato di Gela. Noi Giovani Democratici di Ragusa abbiamo sostenuto in ogni momento, Rosario, insieme ai cittadini siciliani che hanno creduto alla lotta contro la mafia portata avanti dall'europarlamentare. Non possiamo che esprimere la nostra piena solidarietà ed il nostro affetto nei confronti di un uomo che ha dedicato la sua vita alla nostra Sicilia e a tutti noi siciliani, dimostrando ogni giorno che la mafia si può vincere e che tutti insieme possiamo contrastarla. Un uomo che vive ogni giorno, ogni istante sapendo che qualcuno vuole la sua morte ma nonostante tutto non si è mai fermato, determinato ha proseguito il suo percorso ottenendo grandissimi risultati. Un uomo amato dai siciliani, protetto dalle forze dell'ordine ma un uomo lasciato, come tanti altri, solo dallo Stato. Esempi di «incredibile incoerenza» nell'azione dello Stato contro la mafia Rosario Crocetta li ha incontrati nei luoghi più inaspettati: non nella sua Sicilia ma nel Centro e nel Nord del paese. Rosario racconta: «Mi è capitato di revocare gli appalti a ditte mafiose che lavoravano da noi e poi di scoprire che le stesse ditte continuavano ad avere appalti nel Centro-nord. Come quella che stava costruendo il parcheggio sotterraneo della città. Io l'ho cacciata e adesso ha un cantiere nel Settentrione per la costruzione di un'autostrada. Ma la cosa più incredibile mi è capitata quando sono andato a San Casciano, alla Casa del Popolo. Quasi la realizzazione di un sogno per un meridionale come me: presentare il mio libro nella Toscana civile e democratica. Insomma, vado là un giorno d'estate e vengono a chiedermi l'autografo i fratelli di un imprenditore mafioso a cui avevo tolto l'appalto. Poi si scopre che quei due avevano scritto al fratello rimasto in Sicilia un messaggio di questo genere: "Vieni da noi che si lavora bene"». Un uomo che rischia la vita per lottare contro il "malaffare" ed il suo lavoro svanisce nel nulla perchè lo Stato consente le cose più assurde di questo mondo. La lotta alla mafia è un problema di tutto il paese. Per la semplice ragione che il denaro che Cosa Nostra toglie al Sud viene reinvestito al Nord. In questo modo si inquinano le regole del mercato, in questo modo la Sicilia rimane sempre indietro, in questo modo nessuno può parlare di sviluppo perchè non sarà possibile. E chi lotta contro la mafia deve essere tutelato dallo Stato, non bastanpo le lettere, i comunicati e le telefonate di solidarietà, ma c'è bisogno di azioni concrete. Rosario ha bisogno di una scorta consistente ed efficace non solo in Italia ma, visto che è un europarlamentare, deve averla in Belgio e in Francia così come la richiede da tempo. E' quanto afferma il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa, Valentina Spata. Noi Giovani Democratici, chiediamo al nostro partito di farsi portavoce di una richiesta lecita e dovuta di un uomo che si è dimostrato servitore dello Stato e anche del partito stesso. Chiediamo che il Governo Nazionale si mobiliti affinchè in Belgio, Rosario Crocetta, abbia la scorta necessaria per continuare in modo più sereno il suo mandato politico datogli dai suoi elettore e da noi siciliani. Non abbiamo voluto l'elezione di Rosario al Parlamento Europeo, continua Valentina Spata, per mettere ancora più a rischio la sua vita. Continueremo con la nostra battaglia a fianco di Rosario e chiederemo con insistenza di rispettare la dignità di un uomo che vive a disposizione della nostra società. Siamo sicuri della forza e del coraggio che l'ex sindaco continuerà ancora a dimostrare come ha sempre fatto e, nella speranza che le istituzioni si mobilitano, noi contunueremo a sostenerlo.
Con stima e Affetto
Il Segretario dei Giovani Democratici Valentina Spata